Basta plastica: il contagio positivo

Basta plastica: il contagio positivo

16 Giugno 2020 Off Di kairosmag

Tra le cose che più distendono, rilassano e ritemprano, aiutando a recuperare energie, concentrazione e slancio nel tam-tam delle fatiche quotidiane, vi é la passeggiata sulla spiaggia che è dato fare regolarmente a chi abita vicino o poco lontano dal mare, un calmante naturale e gratuito, benefico tanto col mare calmo quanto col mare mosso.                       

Da alcuni decenni a questa parte però, in questo ambiente salubre della riva del mare, che si tratti di spiaggia o scogliera, un’po’ in tutto il mondo, sparso in differenti concentrazioni sulle decine e decine di migliaia di chilometri delle coste del pianeta, è subentrato un fattore perturbante, inquinante, che si aggiunge purtroppo ad altre forme di inquinamento e deturpamento degli ecosistemi marini: la plastica. In talune zone di grandi conglomerati urbani rivieraschi, in Africa, Asia e Sud Est asiatico, si assiste al triste spettacolo di spiagge completamente ricoperte di rifiuti, per la quasi totalità costituiti di plastica: bottiglie, buste, bustine, polistirolo, confezioni di alimenti, giocattoli, imballaggi, contenitori.

Il repertorio di oggetti di plastica abbandonati in mare è vastissimo.

È da notare come il grado di densità dei rifiuti di plastica in mare e sulle spiagge è diretta conseguenza di una gestione dei rifiuti urbani più o meno efficiente e rigorosa, sicché si osserva come le coste del Nord Europa, a cominciare dalla Scandinavia, siano essenzialmente pulite, diventando progressivamente sporche se si scende di latitudine.

E così avviene che anche sulle coste del Mediterraneo la pervasività dei rifiuti di plastica assuma proporzioni non lontane da quelle di cui sopra.

Fu così che nel 2011, mosso dall’affetto per il mare – il nostro mare – iniziai spontaneamente a raccogliere la plastica spiaggiata, sottraendola al mare che altrimenti l’avrebbe presto ripresa, alla Tonnara come anche alla Marinella di Palmi. Posso affermare di aver sottratto vari quintali di plastica dal nostro mare negli ultimi 8 anni.

Qualche anno fa ebbi la gioia di non essere più solo: in più occasioni si aggiunsero spontaneamente altre persone a dare man forte. Scoprii poi che una presa di coscienza sempre più vasta del problema aveva fatto fiorire tante iniziative di singoli e di gruppi, col risultato che, solo in Italia, decine di tonnellate di plastica sono state e continuano ad essere alacremente (ed amorevolmente) sottratte da tanti tratti di spiaggia sparsi per la penisola.

La virtuosa onda di pulizia delle spiagge si è generata anche in Calabria, con giovani e giovanissimi spesso protagonisti in varie località costiere. Nella nostra Palmi si è tenuta una prima iniziativa a giugno 2019, col patrocinio del comune: con la partecipazione di tanti giovanissimi è stata ripulita la spiaggia della Tonnara fino al rudere dell’Hotel Miami.

Nell’agosto scorso Lega Ambiente ha organizzato la pulizia della bellissima spiaggia di Cala Ianculla, poi in settembre, sempre sotto la sua Egida, è stata la volta della Tonnara e di Pietrenere. Quando prima di Natale sono tornato a Palmi per delle lunghe vacanze di 3 settimane, appena arrivato mi sono reso conto della situazione disastrosa in cui versava la Marinella, soffocata in particolar modo dal polistirolo. Rimboccandomi subito le maniche, con brevi sessioni di raccolta nell’arco di una settimana ho riempito di plastica e polistirolo una dozzina di grossi sacchi. Il giorno di Santo Stefano, dopo l’ultima mareggiata invernale, la spiaggia della Tonnara era nuovamente disseminata di rifiuti di plastica. Ho scattato alcune foto che ho inviato all’amico Eugenio Crea, anch’egli grande amante del mare, che ne fece un post pubblicato sulle pagine facebook più seguite in zona. E così la mattina di Domenica 29 dicembre 2019 ci siamo ritrovati in 30/40 persone ed abbiamo ripulito (di nuovo) la Tonnara. Una pietra miliare, quel giorno.

L’inizio di un ritrovarsi non più sporadico ed occasionale, ma periodico e costante, poiché una settimana dopo io e la mia fidanzata ci siamo ritrovati alla Marinella per portare avanti la raccolta iniziata due settimane prima.

Quale non fu la nostra sorpresa nel constatare che c’era anche un’altra coppia di fidanzati intenti a rimuovere bottiglie, frammenti di plastica e polistirolo tra le belle pietre della baia. Li avevamo conosciuti quel 29 dicembre alla Tonnara.  Ne è nato così un gruppo whatsapp con cui in breve abbiamo riunito alcuni reduci di quella mattinata. Con slancio, abbiamo organizzato la seconda mattinata ecologica, tenutasi domenica 2 febbraio, giorno in cui al nostro appello su facebook ha risposto un numero di volenterosi più che doppio rispetto all’azione precedente. Ancora una volta, dopo che le successive mareggiate invernali avevano sedimentato quintali di plastica trascinati a mare dalle fiumare vicine, ci siamo chinati tutti insieme a raccogliere e liberare spiaggia e mare dagli effetti dell’incuria, inciviltà e ignoranza altrui.

È con gioia che ci siamo potuti avvalere anche dell’aiuto dei bimbi e bimbe di una intera quinta classe delle elementari.

Più in generale, abbiamo constatato il largo apprezzamento riscosso dall’iniziativa, così come l’egregio numero di volontari accorsi, piccoli e grandi.

La prossima mattinata ecologica, è un progetto concreto che si realizzerà quando la situazione sanitaria lo renderà possibile. La prossima volta cercheremo di spostare il baricentro dell’azione su Pietrenere o comunque di arrivare fin lì.

La nostra associazione si chiama “Sentinelle dell’ambiente”, e ci proponiamo di continuare il nostro impegno per avere finalmente un mare pulito.

Concretamente ci concentriamo sul nostro circondario, la Costa Viola, ma non solo. Intendiamo promuovere iniziative concrete di bonifica anche oltre le spiagge, coinvolgendo nei limiti del possibile le persone volenterose e sensibili che come noi hanno a cuore la nostra terra ed il nostro mare. Intendiamo altresì promuovere iniziative di sensibilizzazione, volte a diffondere una retta cultura ambientale.

Ci proponiamo di fare rete con i comuni litoranei della Costa Viola, auspicando la nascita “per contagio positivo” di gruppi come il nostro, onde poter contrastare efficacemente l’inquinamento da plastica. Un’altra sfida sarà affrontare l’annoso problema dell’inquinamento da acque reflue non o non adeguatamente depurate:  noi intendiamo far sentire la nostra voce presso le istituzioni locali e regionali perché venga realizzato quanto necessario per una depurazione completa, adeguata e costante.

Abbiamo l’ardire di sognare una Calabria migliore, una Calabria dove i calabresi imparino ad aver cura della meravigliosa terra incastonata tra i due mari che Iddio ci ha donato.

Noi siamo partiti dalle nostre spiagge: desideriamo andare avanti e coinvolgere i volenterosi il cui cuore vibra anch’esso nel sognare una Calabria linda e pulita.

Sì, in definitiva, di amore si tratta: amore per questa nostra terra troppo spesso maltrattata, violentata, ed al mare che la circonda. Indipendentemente dalle azioni organizzate e partecipate che seguiranno, dove si avanza tutti insieme ordinatamente, quadrante per quadrante, sistematicamente, ognuno di noi può fare la sua parte quando vuole.

E così, la bella passeggiata ritemprante vicino al bagnasciuga, camminando magari a piedi nudi e lasciandosi dolcemente accarezzare dalle onde, da occasione in cui riceviamo benessere dal mare, può diventare un equo scambio: il mare da beneficio a noi, e noi di ritorno ce ne andiamo lasciandolo più pulito di come l’abbiamo trovato. Se lo facciamo tutti, allora vedremo il giorno in cui potremo di nuovo passeggiare, e non raccogliere altro che meravigliose conchiglie…

Antonino Brando