L’esigenza di distinguersi

L’esigenza di distinguersi

4 Dicembre 2022 0 Di kairosmag

Cosa significa davvero distinguersi? Si può evitare di annaspare in mezzo alle sabbie mobili di una società in cui non ci si incastra pienamente? Spesso chi sente di essere diverso dalla massa si isola, ripiegandosi su di sé, come il protagonista di Memorie del sottosuolo di Fedor Dostoevskij, recensito da Alessia Spatola. Un romanzo anticipatore dei tempi, se pensiamo alle tematiche affrontate: fatica ad integrarsi, difficoltà del singolo individuo ad accettare ed amare persino se stesso, aggressività nei rapporti umani, rifugio nel “sottosuolo” dell’esistenza, sono le malattie odierne che ci devastano corpo e mente. 

E se abbiamo la fortuna di non sentirci alienati, o di non manifestarne i sintomi, spesso ignoriamo più o meno consciamente l’esistenza di quel sottosuolo che ci spaventa. Eppure chi è fuggito nelle viscere della propria anima, potrebbe essersi semplicemente destabilizzato dalla scoperta di sé, soprattutto se confrontata con le aspettative del mondo. 

E se guardandoci allo specchio, anziché fuggire “sottoterra”, ci creassimo una nostra prospettiva, tutta nuova? E se diventassimo imprenditori della nostra unicità? 

Una delle vie potrebbe essere quella di valorizzare le proprie passioni anziché nasconderle: un messo potrebbe essere l’arte, con la mostra Il giardino delle rose in programma alla Casa della Cultura “Leonida Repaci” dal 7 al 20 dicembre con protagonista il fluire dell’immaginazione femminile espresso da cinque pittrici palmesi (Maria Teresa Borgese, Fernanda Fagà, Maria Luisa Scampato, Alessia Spatola, Silvana Surace), rappresentato non solo da forme, ma anche da paesaggi luminosi, colorati, in tempesta. 

Oppure è quello che stanno cercando di fare alcuni nostri “aspiranti giovani divulgatori”, che partendo dalla propria professione, conoscenza od interesse, si divertono a “distinguersi” e a mettersi in gioco. Ed ecco che è nata, per l’uscita di dicembre di Kairòs, la figura del “tecnologo alimentare di quartiere”, alias Federico Giovinazzo, che fornisce informazioni su questo mestiere che pochi conoscono, e che questo mese dispensa consigli su come saper decifrare le etichette riportate sui cibi che consumiamo quotidianamente. 

Il nostro gruppo si avvale poi di un giovanissimo Andrea Belsito, il nostro consigliere musicale, che esprime ciò che i versi dei suoi rapper preferiti gli hanno trasmesso nel 2022. 

Ed a proposito di versi, un altro modo per far emergere i propri pensieri è nella poesia. Le nostre autrici hanno trovato i loro temi centrali nella luce: una riflessa, quella di cui gode l’umanità descritta da Valentina Nastasi nella sua Il sole può attendere, dove donne seppur nascoste, sono riuscite ad emettere dall’ombra una luce che è servita poi ad altre; ed una luce verso cui tendere è invece quella in cui si abbandona Stefy Saffioti ne I girasoli di Van Gogh, il cui motivo dominante è una totale immersione nella natura. 

Distinguersi a volte è faticoso, perché un’idea deve scontrarsi con dei pregiudizi, come avvenuto ai fratelli Shott, creatori della Perfecto Motorcycles Leather Jacket, meglio conosciuta come “chiodo”, per lungo tempo definita la giacca dei teppisti, la cui incredibile storia è raccontata dal nostro Antonio Salerno

C’è anche chi si distingue cercando di beffare gli altri, procurandosi dei privilegi non proprio legali: uno dei curiosi modi di fare “tipici” delle zone meridionali è la sedia-posteggio; la giurista Maria Maceri ci spiegherà cosa accade qualora volessimo prenderci questa “libertà”. 

Altro modo per mettersi un po’ in gioco potrebbe essere tra i fornelli: pur non essendo un cuoco di professione, Francesco Marra da anni si dedica alla grande passione per la cucina, sperimentando e creando; a dicembre si è cimentato peró con il piatto principe della tradizione natalizia in Calabria, le zeppole. Ciascuna famiglia ha il suo impasto, la sua ricetta segreta, e va bene così: è bello poter sperimentare l’unicità anche nelle usanze del micromondo in cui si vive.

E c’è un’ultima figura, che ha voluto essere imprenditore di unicità trovando il senso della sua vita nella ricerca raccogliendo da decenni storie, documenti che sembrava fossero legati solo al profondo sud, alla Calabria, e invece attraverso lo studio e il confronto, le sue storie hanno viaggiato per chilometri fino a giungere nella magica Venezia: oggi il ricercatore, Francesco Saletta, festeggia trent’anni e oltre di amore per la cultura. Noi non possiamo fare altro che augurare a lui di continuare ad essere un buon cercatore di verità; a chi ci legge invece e magari non riesce a credere abbastanza in se stesso diciamo: “coraggio, non sei solo, guardati allo specchio e ama i tuoi interessi, le tue passioni: non nasconderle nel sottosuolo, ma abbi la forza di mostrarle al mondo”.

A tutti voi, cercatori di diversità ed unicità, auguro buone feste natalizie e un fruttuoso inizio d’anno.

Debarah Serratore