Affrontare il rischio

Affrontare il rischio

8 Aprile 2023 0 Di kairosmag

Spesso ci si può trovare in una posizione scomoda, in cui non si sa se andare avanti o arrendersi, se proseguire o scappare, se rimanere nella propria terra o andarsene, se cadere vittima dei propri demoni o combatterli. Arriva un momento nella vita in cui il limite ti frena, e può essere una guerra, una conformazione fisica di un territorio o una vera diffamazione, un pettegolezzo che si diffonde gettando ombre su una reputazione. Esiste un punto, detto “punto di non ritorno”, oltre il quale non si dovrebbe mai andare. Eppure il numero di Kairos di aprile racconta anche storie oltre quel limite, di uomini che hanno sfidato dei limiti oggettivi creando delle risorse nuove a partire da ciò che avevano. Se pensiamo ad esempio al medico polacco Ludwik Lejzer Zamenhof, che partendo da un contesto difficile di guerra, nella seconda metà dell’800 fondò una lingua che suscitò tanta diffidenza  nel mondo ma riuscì allo stesso tempo ad unire tantissimi giovani di tutto il mondo. Una lingua oggetto di studio della nostra Julita Szelda, che ha fatto da ponte per l’arrivo a Palmi dei ragazzi partecipanti alla 46ma edizione del Festival della Gioventù EsperantistaInternacia Janulara Festivalo 2023”, sul quale troverete un ampio speciale curato proprio da Julita. Se un’invenzione ha garantito di superare i confini tra i popoli, altre, come quella dell’energia elettrica, ha creato una vera e propria lotta mediatica tra due uomini, Thomas Edison e Nikola Tesla, quest’ultimo vittima di una mistificazione della realtà che, come raccontano Alessia Spatola e Andrea Belsito nel loro articolo, ha portato Tesla ad esporsi a un rischio ancora maggiore per ottenere la sua pubblica “riabilitazione”. 

Il rischio quindi può essere sfidato, come hanno dimostrato i relatori del congresso sul dissesto idrogeologico organizzato da Calabria Condivisa il 4 marzo a Taurianova, simposio che ha visto la partecipazione di professionisti ed associazioni dediti a trovare soluzioni per viverci, nel rischio, per modellarlo e affrontarlo, rifiutando la vittimistica cantilena “Ma tanto viviamo in Calabria”,. 

Un rischio che deve essere sempre prevenuto fin dall’adolescenza è quello di sentirsi poco amati, e di incappare così in relazioni tossiche che possono portare alla sopraffazione femminile da parte dell’uomo. Con tale intento la Camera Minorile di Palmi, presieduta da Carmelita Alvaro, con la collaborazione di Eliana Ciappina, ci ha reso partecipi del suo progetto che negli ultimi mesi ha cercato di produrre nei ragazzi una consapevolezza e capacità di dibattito sulla violenza di genere.

Talvolta poi, il rischio diventa scena, teatralità: ed ecco una presentazione di Domi Maio sulle più caratteristiche e talvolta sanguinose usanze folkloriche della Pasqua, tra autoflagellazioni (vattienti) e cortei misti a statue dei paesi della Piana e dintorni, realtà e finzione portano una commistione del sapore unico. 

Un ringraziamento che mi sento di fare al termine di questo lungo editoriale è a Francesco Saletta, non solo storico prezioso che ci ha narrato aneddoti su una chiesa antichissima e ormai perduta di Palmi, ma ha anche preparato una ricetta per noi di Kairos_Mag nella rubrica itinerante di gastronomia. 

In un mondo in cui tutto sembra traballare ed essere sempre a rischio, lasciatemelo dire, qualche certezza, è bello che ci sia. E cosa posso augurarvi per questa Pasqua? Se alla fine avete deciso di provarci, di rischiare, attraversate il momento e poi guardate cosa ancora è rimasto. Ciò che è restato merita di essere ancora salvato. E tenetevelo stretto. 

Buona Pasqua. A chi crede e a chi no.

Deborah Serratore