Dalla terra alle stelle

Dalla terra alle stelle

4 Febbraio 2023 0 Di kairosmag

Ma cu ta faci fari?” È una domanda che spesso viene fatta a un giovane quando sceglie di perseguire un ideale, un percorso difficile, soprattutto se il cammino intrapreso non dà risultati immediati. Ma per quanto a volte ci si senta braccati dallo spettro di un possibile fallimento, ribaltati dalle peripezie della vita, un “capitombolo” può essere un’occasione per “guardare alle stelle”. Lo sanno bene i ragazzi della Gi.Fra (gioventù francescana) Palmi ed altri giovani della parrocchia M. Ss. Ma del Rosario che, nel loro viaggio da Palmi ad Assisi per la 42ma edizione (svoltasi dal 28 ottobre al 1 novembre 2022) del Convegno Nazionale annuale “Giovani Verso Assisi”, hanno imparato che puntare in alto è possibile cambiando punto di vista e coltivando la relazione tra esseri umani

“Giovani verso Assisi”, aperto a tutte le ragazze e i ragazzi provenienti dall’intera penisola, ha avuto infatti come tema portante “Ad sidera… E siete tutti fratelli”, cioè la capacità, davanti a un percorso difficile, di guardare alle stelle. E, per raggiungerle, basta peregrinare alla scoperta del volto dell’altro

I ragazzi di Palmi, molto affiatati tra loro, sono già abituati a trasportare insieme molti bagagli, dai più leggeri ai più dolorosi. Per questa partenza, però, su richiesta di Fra Rocco Predoti, i giovani gifrini hanno preparato per il viaggio ad Assisi un bagaglio diverso: un barattolo di terra proveniente da un bene confiscato alla ‘ndrangheta e riqualificato dal Comune; un segno da portare ad Assisi. 

Così il gruppo, armato di vanga, si è recato ai Giardinetti “Ninni Cassarà” per raccogliere simbolicamente un barattolo di terra e incontrare alcuni membri del Presidio Libera “Rossella Casini” di Palmi. Non è la prima volta che queste due realtà si incrociano: qualche anno fa i ragazzi, accompagnati dalle maestre di formazione Rosa Solano e l’indimenticata Donatella Pirrottina, sono stati protagonisti di una bella lezione di legalità tra i beni confiscati nella Valle del Marro. Una lezione ripresa ai giardinetti di Palmi siti in località Torre, dove i tesserati Sergio Casadonte e Laura Surace hanno raccontato la storia di Ninni, a cui il piccolo parco è dedicato. 

Anche a Ninni Cassarà, vicequestore della Squadra Mobile di Palermo, veniva spesso detto: “Ma cu vu fa fari?” Lui per il bene comune, ha sempre guardato alle stelle, a una vita onesta, indagando su imprenditori edili trapiantati al nord, testimoniando al processo per l’uccisione del magistrato Chinnici fino ad inveire contro i suoi stessi uomini; essi avevano ucciso a suon di torture l’assassino del suo commissario, Beppe Montana, urlando: “Noi non siamo come loro! ”. Dieci giorni dopo, il 6 agosto del 1985, Ninni sarebbe caduto anche lui, a 38 anni, sotto i colpi implacabili di Cosa Nostra. Si potrebbe pensare che questa storia si sia conclusa con un fallimento: se consideriamo però che, ancora oggi, dei ragazzi si riuniscono ricordando Ninni e altre vittime di mafia, allora questa caduta si trasforma, cambia prospettiva, diventando simbolo di una vita spesa per il bene del prossimo.

L’esperienza di Giovani verso Assisi è stata molto intensa per i ragazzi, accompagnati dal Padre Assistente Marius Pitica, sia per le emozionanti celebrazioni, sia per i momenti di gioia vissuti tra regioni e, infine, per le toccanti testimonianze ascoltate nei tre giorni di convegno.

Tra le tante, quella di “una ragazza di colore, che era stata accolta da una famiglia italiana”, ricorda Tonino, “che aveva un problema alle labbra e aveva difficoltà a deambulare; ha salutato tutti col microfono dello smartphone, è stato proprio emozionante”. La sua voce “virtuale” ha mostrato la tenacia nel non arrendersi anche di fronte a disagi. Non posso parlare? E allora lo faccio col pc o con lo smartphone. Un sogno è svanito? Ci riprovo o tento altre strade. Consapevolezze diventate forti in Davide nel corso dei tre giorni di convegno: “Mi era andato male un tentativo fatto poco prima di partire per Assisi, ero molto sfiduciato. Guarda caso la tematica del GVA era quella del fallimento. Un frate ha citato l’esempio di Abramo che ha rinunciato ai propri sogni ed è andato avanti. Mi è venuta in mente la nostra amica ammalata di SLA. Ed allora ho pensato: -Hai sbagliato? Non importa. Cadi e lo rifai, il fallimento dà fastidio, fa stare male, però io sono qua, ma sono in salute. Cercavo di metabolizzare dentro di me il fallimento, e di guardare alle stelle”. 

Proprio come l’esortazione durante l’emozionante veglia sul prato antistante la basilica: “Penseranno che tu sia caduto invece guardavi le stelle”, rammenta Chiara. 

A volte”, ricorda Mariarosa, “quello che sembra il più grande fallimento della vita può far capire quale sia il vero amore. Ricordo ad esempio la testimonianza di quella ragazza che poco prima di sposarsi ha scoperto la vita parallela del futuro marito e di come abbia avuto la forza di ritrovare se stessa ed il suo primo ragazzo, con cui è attualmente sposata”. 

Racconti di prospettive cambiate, di vite capovolte che diventano storie al servizio del prossimo: Vincenzo, ad esempio, è rimasto colpito da “un ragazzo di frontiera che aveva scelto di sostenere famiglie con situazioni particolari, anche di tossicodipendenza”. Questo ed altri racconti intrisi di fratellanza ci portano fino all’ultimo segno, alla conclusione di Giovani Verso Assisi: ai ragazzi è stata infatti restituita la terra, ma mescolata con quella di tutte le regioni, per annullare le differenze tra i popoli. E di scambi tra regioni diverse, momenti comunitari spensierati, ve ne sono stati molti: “L’ho seguito con il cuore questo convegno. Qualsiasi cosa mi ha coinvolto un sacco”, esclamano Erika e Sarah. Intensi quelli introspettivi: “Ho sentito l’esigenza di scendere sotto, alla tomba di San Francesco, e lì mi sono emozionata molto”, dichiara Sabrina.

I ragazzi della Gi.Fra Palmi, sono tornati con un bagaglio di esperienze nuove, un pugno di terra e un insegnamento: non importa se ti diranno “Stai fallendo, cu ta faci fari”, perché il cielo si vede anche se sei steso a terra. E mentre qualcuno ti tenderà una mano per rialzarti, nei suoi occhi potrai vedere persino le stelle.

Deborah Serratore