Zeppole calabresi. Curiosità e come prepararle

Zeppole calabresi. Curiosità e come prepararle

4 Dicembre 2022 0 Di kairosmag

Le zeppole (in dialetto zippuli) appartengono alla tradizione gastronomica di svariate località italiane. Nella provincia di Reggio Calabria sono note anche come crespelle, in dialetto crispeddi o grispeddi, ma anche crustuli. In Puglia esiste una pietanza analoga denominata pittuli o pettole. A Napoli sono famose le pizzelle o pasta crisciut’, ovvero palline di pastella fritta e servita nel classico cuoppo napoletano come street food. Le zeppole sono da distinguersi dai cuddrurieddri, originari di Cosenza, in quanto a differenza di essi non si aggiunge la patata all’impasto. Ma vediamo da dove vengono le nostre zeppole.

Sembrerebbe che vi siano tracce di una pietanza molto simile alle zeppole già in epoca Romana, quando durante i Saturnali, ovvero i festeggiamenti in onore del dio Saturno che avevano luogo dal 17 al 23 Dicembre, il popolo si scambiava piccoli doni, banchettava allegramente, addobbava la città con ghirlande, fiaccole e bracieri accesi davanti ai templi. Col passare del tempo, nel IV secolo, la Chiesa romana decise di festeggiare il 25 Dicembre il Dies Natalis Domini, così ai festeggiamenti pagani venne associato un significato religioso che si è tramandato fino ai nostri giorni. 

Ed è infatti tradizione cucinare le zeppole durante tutto il periodo Natalizio, in particolare nel giorno dell’Immacolata, l’8 Dicembre, durante il pranzo della vigilia di Natale e di Capodanno e durante l’Epifania.

In svariate località è inoltre tradizione preparare le zeppole in pubblico ed offrirle gratuitamente ai passanti.

Dopo questo breve tuffo nel passato, vediamo come preparare le nostre zeppole.

Ingredienti:

  • 1 kg di farina;
  • acqua tiepida q.b.;
  • 1 panetto di lievito di birra;
  • sale q.b;
  • 2 cucchiai di olio d’oliva (opzionale);
  • olio di semi per friggere.

Procedimento:

Per prima cosa bisogna sciogliere il lievito in un po’ di acqua tiepida (mi raccomando: tiepida e non troppo calda per non uccidere i lieviti, altrimenti non si innescherà il processo di fermentazione).

Quindi formare la classica fontana in un recipiente (una volta si usava il cosiddetto baunu o bavunu, un grande recipiente in terracotta molto pesante che permetteva di impastare energicamente evitando che scivolasse grazie al suo peso).

A questo punto va aggiunta tutta l’acqua in cui si è sciolto il lievito. Inizialmente l’impasto è piuttosto duro e deve essere impastato con forza aggiungendo man mano acqua tiepida per ammorbidirlo. Il risultato dovrà essere liscio e molto morbido, che faccia le bolle, ma non troppo diluito.

Una volta pronto, l’impasto va lasciato lievitare coperto da un canovaccio. Essendo molto appiccicoso, per non farlo attaccare alle pareti del recipiente in cui lieviterà, un piccolo trucco è quello di versare un filo d’olio d’oliva lungo i bordi dell’impasto: lievitando, farà salire l’olio lungo le pareti che le ungerà e permetterà all’impasto di scivolare sopra.

Ci accorgeremo che sarà pronto quando l’impasto avrà raddoppiato il proprio volume.

A questo punto dovremo portare a temperatura l’olio di semi preparando il necessario per la frittura.

Per preparare le nostre zeppole, sia che utilizziamo le mani sia che utilizziamo due cucchiai, è buona norma tenere da parte un bicchiere d’acqua per non far incollare l’impasto. Quindi versare nell’olio caldo un cucchiaio di composto cercando di dargli una forma bene o male sferica. NB: nel corso degli anni sono nate numerose varianti delle zeppole, aggiungendo all’impasto le acciughe, la ricotta, la ‘nduja, l’uva passa, la nutella, etc., oppure cospargendole di zucchero o miele. In ogni caso, volendo aggiungere del ripieno, bisogna dapprima dividere le acciughe, la ‘nduja o ciò che vogliamo in tocchetti, quindi prendere un tocchetto e fare in modo che sia totalmente avvolto nell’impasto. Se utilizziamo le mani per formare le nostre zeppole, dovremo utilizzare il pollice, l’indice e il medio, avendo cura di bagnarle spesso.

Una volta cotte le zeppole, lasciar colare l’olio su della carta assorbente e gustarle calde.

Buon Appetito!

Francesco Marra