Marco Polo, la moglie Hao Dong e la battaglia di sua figlia, Fantina

Marco Polo, la moglie Hao Dong e la battaglia di sua figlia, Fantina

4 Novembre 2022 0 Di kairosmag

In una precedente ricerca riguardante il culto di San Fantino il Cavallaro a Venezia, si era accennato ad una delle figlie di Marco Polo e ad alcuni membri di famiglie nobili che avevano lo stesso nome del santo; le storie sono varie, per cui cominciamo da alcune notizie della famiglia Polo. 

Marco Polo, detto Il Viaggiatore, autore de “Il Milione”, trascorse diciassette anni alla corte di Kublai Khan, il nipote del più noto Gengis Khan. Fu lì che si innamorò di una delle figlie dell’imperatore: Hao Dong. La storia narra che il giovane veneziano sentì cantare la principessa mentre era sul balcone della sua camera e subito se ne invaghì

Marco Polo
Kublai Khan in un antico dipinto cinese su seta

Il rapporto d’amore tra i due durò per anni nella corte del Khan e quando Marco tornò a Venezia, Hao Dong lo seguì. Nel 1298, durante la guerra tra Genova e Venezia, Marco Polo venne catturato dai Genovesi e ad Hao Dong fu detto per errore che il marito era morto in battaglia. Per il dolore, la principessa si lanciò da una finestra e morì. Per questo si dice che dalla Corte (il cortile, in veneziano) Seconda del Milion a Venezia si possa udire una voce melodiosa e che talvolta appaia una figura volteggiante tra le finestre di corte. Anni fa, eseguendo degli scavi nel cortile per edificare il teatro di San Giovanni Grisostomo, è stato ritrovato questo corpo di chiare origini asiatiche e da ciò è possibile leggerne in alcune storie e leggende. Nel 1300 Marco Polo fu poi liberato e tornando a Venezia sposò Donata Badoer, dalla quale ebbe tre figlie: Bellella, Moreta e Fantina; quest’ultima convolò a nozze con Marco Bragadin, membro di una casa importante di Venezia.

 

Di Fantina abbiamo molte notizie e, grazie ad un’azione giudiziaria, i ricercatori hanno ritrovato qualche anno fa il testamento di Marco Polo ritenuto scomparso.

I fatti. 

L’8 gennaio 1324 morì Marco Polo e si aprì il suo testamento: la moglie Donata e le tre figlie erano eredi universali di un patrimonio straordinario per quantità di beni materiali, equamente diviso. Però Marco Bragadin, marito di una delle figlie, Fantina, si insediò nel palazzo della famiglia Polo, antica famiglia di mercanti veneziani, e si appropriò del patrimonio. Ma Fantina Polo non si diede per vinta e cominciò una battaglia legale per riavere i beni del padre, dato che il Bragadin era morto a Candia.

Il 12 luglio 1366 a Palazzo ducale di Venezia si riunirono in consiglio tre giudici, un notaio di cancelleria e tre funzionari ducali, chiamati a emettere sentenza nella causa sottoposta alla loro giurisdizione: la restituzione dei beni che costituiscono la dote di una signora.Quest’ultima, che si presentò in Tribunale accompagnata dal suo avvocato, fu chiamata a dar conto del patrimonio ricevuto in dote da suo padre. E così, leggendo dalle carte portate in tribunale, iniziò ad elencare tutti i beni.

Il testamento di Marco Polo

La causa si rivelò abbastanza lunga e farraginosa, ma concluso il dibattimento i tre Giudici sentenziarono che: “preso atto delle testimonianze esibite da ambo le parti, riconosciuti come autentici i due documenti esibiti da Fantina contenenti l’inventario dei beni dotali, e le molte altre carte da lei prodotte, tra cui la divisione patrimoniale tra sorelle e il testamento del marito, sono tenuti i Procuratori di San Marco, amministratori di Marco Bragadin, a consegnare alla suddetta Fantina, vedova del suddetto Marco Bragadin, l’equivalente della sua terza parte, comprensiva anche del profitto maturato, a partire dal momento in cui i beni entrarono nella potestà del marito fino al momento in cui lo stesso riconobbe la sua obbligazione, prima quindi che potessero essere utilizzati e valutati e venduti al ribasso”.

Fantina vinse quindi la causa anche per le sue sorelle, e ritornarono in possesso dei beni del padre.

Di Fantina, donna battagliera e curatrice dei beni patrimoniali e familiari, mi piace pensare che Marco Polo l’abbia così chiamata per devozione a San Fantino.

Genealogia della famiglia Polo

Molti commercianti o donne veneziane sono state battezzate con il nome di Fantino o Fantina e, come detto, molti dei membri di casate nobili, tra cui: Fantino Dandolo, che nel 1212 divenne Patriarca di Costantinopoli; l’altro membro della casata Fantino Dandolo divenne invece Podestà di Capodistria nel 1324 e poi ambasciatore a Milano. Nel 1365 Fantino Morosini fu eletto podestà di Capodistria e nel 1384 Fantino Giorgi fu comandante delle truppe veneziane contro i turchi. Fu ambasciatore in Francia nel 1395 Fantino Querini Stampalia e Fantino Zorzi nel 1395 fu conte di Zara. Nel 1401 Fantino Vitturi fu eletto senatore Veneziano e nel 1402 sempre a Zara, Fantino Loredan fu eletto conte. Un membro della famiglia Michiel, Fantino, fu inviato come Provveditore in Dalmazia e poi nel 1425 nominato comandante delle truppe veneziane contro la città di Salonicco. Altro conte di Zara nel 1427 fu Fantino Pesaro, mentre nel 1433 in Friuli fu eletto Luogotenente Generale Fantino Viaro. Un’altra nobile famiglia, i Gritti, ebbero Fantino consigliere a Corfù nel 1442. Dal 1447 al 1459 Fantino Dandolo fu vescovo di Padova e nel 1510 Fantino Benedetto fu Cancelliere presso il Cardinale Ippolito D’Este. Intorno al 1525 la città di Soave (Verona) fu comandata da un capitano di nome Fantino Bon. Infine nel 1758 Fantino Contarini fu Podestà di Rovigno.

Bibliografia:

  • Baldelli Boni, Giovanni Battista Firenze, 1827 “Hao Dong: la principessa della Laguna Veneta” di Alessandro Ciccarese;
  • Giuseppe Tassini Curiosità veneziane- 1863;
  • Marino Zorzi, Collezioni di antichità a Venezia: nei secoli della repubblica, Biblioteca Nazionale Marciana, 1988 – Vita di messer Marco Polo viniziano;
  • Raffaele Santoro, Alessandra Schiavon, Chiara Scarpa, Carteggio di Fantina Polo, Archivio di Stato di Venezia, Venezia, 1366. Il testamento di Marco Polo.

Francesco Saletta